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Dal 25/9 gli sconti per le bici.
Le reazioni di costruttori e commercianti

di Michela Finizio

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19 SETTEMBRE 2009
Uno stand del salone del ciclo di Milano (Ansa/Matteo Bazzi)

“Chi primo arriva, prima pedala”. È questo il motto che si è affermato in questi giorni all’Eicma, il salone del ciclo e motociclo in corso a Milano fino a lunedì prossimo. Il riferimento è agli ecoincentivi del ministero dell’Ambiente che partiranno venerdì 25 settembre: un vero e proprio click day che si aprirà probabilmente alle 8 del mattino. A partire da quel momento oltre 5mila rivenditori di biciclette potranno iniziare a inserire le richieste di incentivo sul sito dedicato, nella speranza che questa volta non ci siano intoppi di tipo informatico.

Sono già tante le richieste che in queste ore arrivano ai negozianti e ai fornitori, in molti chiedono di poter prenotare il prodotto in attesa che venga aperto l’accesso ai fondi del ministero dell’Ambiente (7,7 milioni per le biciclette e 5,1 per ciclomotori e veicoli elettrici, previa rottamazione del vecchio motorino del Euro 0 o Euro 1). “Secondo le nostre stime ci vorranno un paio di mesi per esaurire le risorse – afferma Aldo Garufi, responsabile della comunicazione del gruppo Bianchi che conta oltre 600 punti vendita in tutta Italia -. Per questa edizione, infatti, è stato abbassato il tetto di sconto da 700 a 200 euro e quindi si potranno finanziare molti più acquisti. Senza contare che la stagione è cambiata e non c’è più la corsa estiva alle due ruote”.

Per far fronte alle numerose richieste attese, comunque, tutti sono subito corsi ai ripari: “Abbiamo già rifornito tutti i nostri punti vendita con stock aggiuntivi – aggiunge Garufi -. In queste ore stiamo cercando di aggiornare il listino del ministero con i prodotti della nostra nuova gamma. Dall’inizio dell’anno sicuramente il nostro comparto, come tutti, ha risentito della crisi, ma siamo stati aiutati da questi incentivi che hanno risvegliato il mercato”.

Passeggiando tra gli stand dell’Eicma al salone di Milano, dunque, le reazioni degli operatori sono uniformi: “Siamo molto contenti che il ministero sostenga attivamente il comparto della bicicletta – afferma Nicola Ragona di Elios cicli -. Adesso ci auguriamo che le nuove modalità operative evitino gli intoppi della scorsa edizione perché la scorsa volta i nostri rivenditori hanno fatto la notte per riuscire a inserire tutte le pratiche e molti sono rimasti esclusi. Addirittura alcuni ci segnalano di essere ancora in attesa dei rimborsi”. Tutti concordi inoltre nel valutare positivamente il nuovo tetto di sconto, più basso (pari a 200 euro): “In questo modo sarà possibile sostenere anche i prodotti di fascia medio bassa – afferma Giancarlo Balducci di Gruppo Bici Srl -. Con 700 euro molti ne avevano approfittato per acquistare biciclette di alta gamma per uso amatoriale o professionsitco, ma non per uso cittadino. Questo ha privilegiato alcuni costruttori e non altri. Senza contare che adesso è il momento giusto per dare gli incentivi, non come alcuni mesi fa quando i nostri negozi erano già presi d’assalto dai normali acquisti pre-estivi. Ora speriamo di riuscire a gestire meglio le nuove richieste”.

Il gruppo Atala nella scorsa edizione ha incassato il maggior numero di pratiche di incentivo: “Abbiamo partecipato attivamente al tavolo con il ministero per l’attivazione della campagna – afferma Grazie Formisano, responsabile della comunicazione per Atala -. Ci ha premiato la capacità di assistere al meglio i nostri clienti, fornendo informazioni e affiancando la nostra rete commerciale nella comprensione e gestione del meccanismo di incentivo”.

Nel frattempo, durante la conferenza "Esplode la bici" tenutasi sabato mattina in fiera, c’è stata l’occasione per mettere a confronto l’esperienza italiana con alcune besst practices straniere. Al centro della discussione le politiche di sostegno per una mobilità alternativa, alla luce della nuova campagna di ecoincentivi. In Belgio, ad esempio, la legge consente già da alcuni anni ai datori di lavoro di pagare una tariffa "tax-free" da 0,20 euro per chilometro effettuato a tutti coloro che si recano in ufficio pedalando; in Olanda un provvedimento consente all’impresa di acquistare per i propri dipendenti una bici a prezzo scontato (nel 2008 sono state vendute in tutto 240mila cosiddette "company bike"); in Inghilterra infine i dipendenti possono prendere in prestito dall’azienda una bicicletta, come un benefit in leasing, e riscattarla concluso il periodo di utilizzo.

Proprio dalla Gran Bretagna, infine, arriva una lezione importante: “E’ inutile adottare politiche di incentivo – afferma Eddie Eccleston di Cycling Uk - se non si prevedono anche finanziamenti infrastrutturali”. Oltre Manica la decisione risale ancora al 1995 quando il governo decise di utilizzare i fondi della lotteria nazionale per sostenere la realizzazione di piste ciclabili e le politiche educative di mobilità tra i giovani. Ad oggi, grazie per così dire al “mister superenalotto” inglese, sono già state realizzate oltre 7mila chilometri di “autostrade” interamente ciclabili.

19 SETTEMBRE 2009
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